Perché la Stanza di Aion?

In un pomeriggio d’inverno è sorta l’idea di un nuovo nucleo triestino per il CLE.
Graziella ed io ragionavamo su cosa mancasse rispetto ad un indirizzo di pensiero che potesse fare della parola, poetica e prosastica, il centro propulsore di un discorso estetico.
Estetico inteso come ciò che nella filosofia riguarda il bello, il buono e la capacità poietica dell’uomo.
L’uomo è al centro dei nostri interessi giacché riteniamo sia ritornato il tempo di un nuovo umanesimo che ridia senso alle opere e alle parole, dopo l’ubriacatura del pensiero debole e delle istanze pseudo-teoretiche che, a forza di destrutturare, riducono l’umano, ad un “osso di seppia”, per parafrasare Montale.
Abbiamo ampiamente percorso, nel secolo appena concluso, quelle spiagge percorse da muri. Ma cosa ha fatto Montale se non cercare il “varco” verso lo spirito? Poesia metafisica venne definita la sua.
Ora Montale è solo un esempio uno dei tanti che ci indica la strada del ritorno verso l’appropriazione umana attraverso la parola umana
Nella stanza vorremmo dare spazio alla poesia e alla lettere come momento di riappropriazione di senso e di significato, luogo di confronto fra le potenzialità e le problematicità esistenziali, incontro aperto fra coloro che vogliono qui portare opere, finite o in fieri, esperienze e progetti che si vogliano qui collocare.
Oltre e attraverso il dominio della tecnologia che pianifica e contemporaneamente sradica la Paideia vorremmo ridare spazio al potere creativo-progettuale insito nella buona retorica e nella sua espressione estetica.
Siamo già impegnate nella presentazione di testi che nella nostra città vengono alla luce e siamo coinvolte come autrici di prosa, di poesia.
Vorremmo però proiettarci nella dimensione europea del CLE. Tutti noi sappiamo come il composito mondo letterario triestino abbia plurime radici in quella,che viene definita la “Mitteleuropa” ed oltre.
Questo territorio ci dovrebbe caratterizzare con la sua specificità legata all’intersecarsi di tradizioni e storie che hanno trovato nell’arte la sintesi fra sentimenti, pensieri e accadimenti alle volte drammaticamente contrapposti, ma che ne hanno anche fatto un laboratorio creativo per certi versi unico e irripetibile.
Da questo luogo vorremmo guardare al futuro ma anche riguardare al passato.
Aprire un dialogo attuale con i classici, rivisitarli e rivivificarli attraverso la lettura e l’interpretazione ecco cosa può ridare spessore al nostro presente, alle volte fragile e apparentemente insensato. Attualizzare l’opera d’arte, dialogare con gli autori del passato nella dimensione dell’attualità.
Mettendo assieme competenze diverse, artistiche filosofiche e storiche, vorremmo che la stanza diventasse una realtà dalle porte aperte dove soggetti diversi possano incontrarsi e condividerne, all’interno, dei momenti di permanenza per poi ripartire più ricchi e motivati.
Elsa Zibai – referente per la Stanza di Aion (un´iniziativa letteraria del CLE)

Altri responsabili della “Stanza”: Graziella Atzori (e Rainer Weissengruber (legami internazionali))