Carmen de bello derbyco 

et

 DE REDITU RONALDI

di Flavio Fontana

Flavi Augusti Musandri - Carmen de bello derbyco e De reditu Ronaldi

Prefazione di Milly Moratti - Introduzione, traduzione e note di Patrizio Bellavittis

Milano 2004 -  FrancescoRossi Editore

                                                          

                                BIOGRAFIA 

 

 

Flavio Augusto Musandro, il piu' grande poeta latino moderno, nasce nella Gallia Cisalpina a Mediolanum (Milano) il 4 Febbraio 1961, e gia' da bambino risulta irresistibilmente attratto dalle lettere classiche. Avendo scoperto tra i libri del nonno una copia della famosa versione di Quasimodo dei "Lirici Greci" con testo a fronte, contemplando quella scrittura per lui incomprensibile decide di fare da grande... il filologo greco. Nonostante l'opposizione del padre, che lo voleva ingegnere e quindi destinato ab initio allo Scientifico, si iscrisse nel 1974 al Liceo Classico "Omero" di Milano e comincio' a trasformare in realta' il suo antico sogno.
 
Dope essersi divertito a veleggiare con la media del nove in Latino e Greco attraverso le perigliose acque del Ginnasio, comincio' le sue prime prove poetiche al Liceo: da subito la sua musa ispiratrice fu Callìope, nume tutelare dell'epica, e l'argomento centrale della sua poetica fu l'Inter, tra i cui ultràs (e piu' precisamente tra i BOYS-SAN) il futuro Vate militava con il prestigioso incarico di percussore di una latta vuota di vernice "Max Mayer" sulle gradinate della Curva Nord dello stadio di San Siro. La leggenda vuole che il nome Musandro, ovvero "lo sposo delle Muse", sia stato coniato all'epoca dalla professoressa di latino del tifoso-prodigio, che spesso trovava sulle pareti della classe insoliti "tatzebao" contenenti le sue ultime creazioni. L'aedo della Beneamata scrisse in quest'anni anche l' "Interista Commedia", versione riveduta e migliorata del rozzo poema dantesco, in cui l'autore descrive un viaggio allegorico ed anagogico che dall'Inferno (farcito di milanisti e juventini) lo porta verso l'Empireo della Deita' Interista, attorniata dal tripudio dei cori angelici animati dai Santi nerazzurri vincitori.
 
Risalgono a questo periodo composizioni epiche non solo in latino, ma anche e soprattutto in greco, andate in massima parte perdute (nel vero senso del termine: il poeta e' un gran casinista, e non sa piu' in quale punto del solaio o della cantina le abbia messe...). Sussistono alcuni frammenti in vari metri lirici (singolare la conoscenza del dialetto eolico da parte del giovane artefice!) ed un episodio in trimetri giambici della tragedia "Le Milanellidi" (Le fanciulle di Milanello) in cui il poeta, ripercorrendo l'Eschilo dei "Persiani", immagina che Elisabetta Viviani, l'allora fidanzata di Rivera, veda arrivare al ritiro del Milan un messo ("ànghelos") trafelato e latore del racconto della disfatta per 4-0 dei rossoneri nel derby.
 
Dopo la maturita' ottenuta con il voto di 60/60 e le lodi della Commissione, stupefatta dalle "Milanellidi", Flavio rientra nei ranghi e si iscrive ad Ingegneria Nucleare presso il Politecnico di Milano, dove scopre che la ricerca scientifica e', dopotutto, la continuazione della sfida intellettuale dei Greci e dei Latini con altri mezzi. Senza quindi rimpiangere troppo gli antichi amori, ma mantenendoli sempre vivi nel cuore, prosegue e completa gli studi nel 1984 con il massimo dei voti e la lode. Di questo periodo si ricorda solo l'incompleto poema "De Universali Triumpho", dedicato alla vittoria nel Mundiàl spagnolo degli azzurri di Bearzot: concepita in dodici libri come l'Eneide, l'opera si interrompe all'inizio del secondo e non venne piu' ripresa da Musandro. Rimarchevoli, anche se non latini, sono alcuni poemetti neoclassici in un italiano foscoliano/montiano: "La Rossvilliana" (in onore di Pablito Rossi, ingiustamente condannato nello scandalo scommesse), "La Antijuaryade" (contro l'interista Juary, accusato di scarso impegno e dichiarazioni offensive contro la squadra) e la "Mosercolocyntosis", bizzarro libello in terzine contro il grande ciclista trentino, che con le sue vittorie aveva però suscitato l'ira del Poeta, tifoso di Beppe Saronni.
 
Dal 1986 l'Ing. Fontana inizia un'interessante carriera come ricercatore prima, e dirigente poi, di un importante gruppo impegnato in studi avanzati di ottica e fisica presso la Pirelli Cavi S.p.A. di Milano, dove entra a far parte -con incarichi di crescente responsabilita'- della squadra di ingegneri attivi nello sviluppo delle tecnologie fotoniche e delle trasmissioni ottiche ad altissima velocità, contribuendo a fare della Pirelli l'unico esempio di successo della high-tech italiana nelle telecomunicazioni di fine millennio. Per le sue attività professionali vince anche, nel 1993, il Premio Philip Morris per la Ricerca Scientifica e Tecnologica. Nei pochi ritagli di tempo, tuttavia, la passione per i classici lo spinge a nuove esperienze poetiche. Scartato l'uso del greco, ormai quasi incomprensibile ai più dopo la demolizione berlingueriana delle scuole superiori, ritorna al latino affidando a tale venerabile idioma la sua crescente rabbia per i soprusi, le canagliate ed i vergognosi verdetti arbitrali che cominciano a penalizzare l'Inter dalla metà degli anni '90 in avanti. La sua prima opera, il "De Bello Derbyco"(1999) e' scoperta e valorizzata dai professori del Liceo Classico "Tiziano" di Belluno ed in particolare dalla Prof.ssa Rosetta Cannarella, fine latinista, che intuisce subito la rivoluzionaria potenzialita' anche didattica di questa proposta insolita. Nel 2003 Musandro vince il secondo premio al CERTAMEN VATICANUM, il principale concorso mondiale di composizione nella lingua dei Cesari, con il "De Reditu Ronaldi", celebrazione del famoso centravanti nerazzurro; le due opere trovano un editore sufficientemente pazzo e geniale -il Dott. Francesco Rossi, dell'Eco Apuano di Marina di Massa- che decide di pubblicarle. E' invece del 2004 il "Carmen Peristephanon", cupo e sanguinoso poema scritto sullo stile di Prudenzio, che illustra -con dovizia di particolari raccapriccianti- il martirio di Padre Jerzy Popielusko, massacrato dalla polizia segreta del regime comunista polacco di Jaruzelski. Nel 2005 un piccolo frammento di un grande poema -tuttora incompiuto- sulla costruzione del Ponte sullo Stretto di Messina, e contenente una trasfigurazione mitologica delle origini storiche del paese di Barcis (PN), vince il Premio Speciale della Giuria al concorso "Giuseppe Malattia della Vallata", indetto dal locale Comune.
 
Nel 2006 Musandro raggiunge l'apice piu' alto della gloria poetica latina vincendo il CERTAMEN VATICANUM con la sua ultima opera, il "De Primo Consulatu Hadriani", dedicato allo scandalo di "Moggiopoli" e destinato alla pubblicazione nei primi mesi del 2007. I filologi e gli storici della letteratura latina non hanno raggiunto un consenso su quella che sara' la prossima opera del Vate: secondo alcuni potrebbe essere un grandioso poema dedicato alle imprese della "Commissione Grotte Boegàn", il leggendario sodalizio speleologico triestino che ha scoperto il corso sotterraneo del Timavo; secondo altri Musandro cambiera' sport e cantera' le gesta dell'Ambrì-Piotta, coriacea formazione di hockey su ghiaccio della Svizzera Italiana. Una minoranza di esperti asserisce invece che il Vate, dopo essere stato coronato dal massimo alloro vaticano, non possa salire piu' in alto nella filologia latina e stia meditando un progetto ancora piu' ambizioso: ritornare al greco con un carme sempre sull'Inter, ed ascendere all'Acropoli di Atene come massimo poeta ellenico della storia. 

In ogni caso il divertimento sarà assicurato. 

 

 

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