BIOGRAFIA
Flavio
Augusto Musandro, il piu' grande poeta latino moderno, nasce
nella Gallia Cisalpina a Mediolanum (Milano) il 4
Febbraio 1961, e gia' da bambino risulta irresistibilmente
attratto dalle lettere classiche. Avendo scoperto tra i libri
del nonno una copia della famosa versione di Quasimodo dei
"Lirici Greci" con testo a fronte, contemplando quella
scrittura per lui incomprensibile decide di fare da grande... il
filologo greco. Nonostante l'opposizione del padre, che lo
voleva ingegnere e quindi destinato ab initio allo
Scientifico, si iscrisse nel 1974 al Liceo Classico
"Omero" di Milano e comincio' a trasformare in realta'
il suo antico sogno.
Dope
essersi divertito a veleggiare con la media del nove in
Latino e Greco attraverso le perigliose acque del Ginnasio,
comincio' le sue prime prove poetiche al Liceo: da subito la sua
musa ispiratrice fu Callìope, nume tutelare dell'epica, e
l'argomento centrale della sua poetica fu l'Inter, tra i cui ultràs (e
piu' precisamente tra i BOYS-SAN) il futuro Vate militava con il
prestigioso incarico di percussore di una latta vuota
di vernice "Max Mayer" sulle gradinate della Curva
Nord dello stadio di San Siro. La leggenda vuole che il nome
Musandro, ovvero "lo sposo delle Muse", sia stato
coniato all'epoca dalla professoressa di latino del
tifoso-prodigio, che spesso trovava sulle pareti della
classe insoliti "tatzebao" contenenti le sue ultime
creazioni. L'aedo della Beneamata scrisse in quest'anni anche l'
"Interista Commedia", versione riveduta e migliorata
del rozzo poema dantesco, in cui l'autore descrive un viaggio
allegorico ed anagogico che dall'Inferno (farcito di milanisti e
juventini) lo porta verso l'Empireo della Deita' Interista,
attorniata dal tripudio dei cori angelici animati dai Santi
nerazzurri vincitori.
Risalgono
a questo periodo composizioni epiche non solo in latino, ma
anche e soprattutto in greco, andate in massima parte perdute
(nel vero senso del termine: il poeta e' un gran casinista, e
non sa piu' in quale punto del solaio o della cantina le abbia
messe...). Sussistono alcuni frammenti in vari metri lirici
(singolare la conoscenza del dialetto eolico da parte del
giovane artefice!) ed un episodio in trimetri giambici della
tragedia "Le Milanellidi" (Le fanciulle di Milanello)
in cui il poeta, ripercorrendo l'Eschilo dei
"Persiani", immagina che Elisabetta Viviani, l'allora
fidanzata di Rivera, veda arrivare al ritiro del Milan un messo
("ànghelos") trafelato e latore del racconto della
disfatta per 4-0 dei rossoneri nel derby.
Dopo
la maturita' ottenuta con il voto di 60/60 e le lodi della
Commissione, stupefatta dalle "Milanellidi", Flavio
rientra nei ranghi e si iscrive ad Ingegneria Nucleare presso il
Politecnico di Milano, dove scopre che la ricerca scientifica
e', dopotutto, la continuazione della sfida intellettuale dei
Greci e dei Latini con altri mezzi. Senza quindi rimpiangere
troppo gli antichi amori, ma mantenendoli sempre vivi nel cuore,
prosegue e completa gli studi nel 1984 con il massimo dei voti e
la lode. Di questo periodo si ricorda solo l'incompleto
poema "De Universali Triumpho", dedicato alla vittoria
nel Mundiàl spagnolo degli azzurri di Bearzot:
concepita in dodici libri come l'Eneide, l'opera si interrompe
all'inizio del secondo e non venne piu' ripresa da Musandro.
Rimarchevoli, anche se non latini, sono alcuni poemetti
neoclassici in un italiano foscoliano/montiano: "La
Rossvilliana" (in onore di Pablito Rossi, ingiustamente
condannato nello scandalo scommesse), "La Antijuaryade"
(contro l'interista Juary, accusato di scarso impegno e
dichiarazioni offensive contro la squadra) e la "Mosercolocyntosis",
bizzarro libello in terzine contro il grande ciclista trentino,
che con le sue vittorie aveva però suscitato l'ira del Poeta,
tifoso di Beppe Saronni.
Dal
1986 l'Ing. Fontana inizia un'interessante carriera come
ricercatore prima, e dirigente poi, di un importante gruppo
impegnato in studi avanzati di ottica e fisica presso la
Pirelli Cavi S.p.A. di Milano, dove entra a far parte -con
incarichi di crescente responsabilita'- della squadra di
ingegneri attivi nello sviluppo delle tecnologie
fotoniche e delle trasmissioni ottiche ad altissima velocità,
contribuendo a fare della Pirelli l'unico esempio di successo
della high-tech italiana nelle telecomunicazioni di fine
millennio. Per le sue attività professionali vince anche,
nel 1993, il Premio Philip Morris per la Ricerca
Scientifica e Tecnologica. Nei pochi ritagli di tempo,
tuttavia, la passione per i classici lo spinge a nuove
esperienze poetiche. Scartato l'uso del greco, ormai quasi
incomprensibile ai più dopo la demolizione berlingueriana
delle scuole superiori, ritorna al latino affidando a tale
venerabile idioma la sua crescente rabbia per i soprusi, le
canagliate ed i vergognosi verdetti arbitrali che cominciano a
penalizzare l'Inter dalla metà degli anni '90 in avanti. La sua
prima opera, il "De Bello Derbyco"(1999) e' scoperta e
valorizzata dai professori del Liceo Classico
"Tiziano" di Belluno ed in particolare dalla Prof.ssa
Rosetta Cannarella, fine latinista, che intuisce subito la
rivoluzionaria potenzialita' anche didattica di questa proposta
insolita. Nel 2003 Musandro vince il secondo premio al
CERTAMEN VATICANUM, il principale concorso mondiale di
composizione nella lingua dei Cesari, con il "De
Reditu Ronaldi", celebrazione del famoso centravanti
nerazzurro; le due opere trovano un editore sufficientemente
pazzo e geniale -il Dott. Francesco Rossi, dell'Eco Apuano di
Marina di Massa- che decide di pubblicarle. E' invece del 2004
il "Carmen Peristephanon", cupo e sanguinoso poema
scritto sullo stile di Prudenzio, che illustra -con dovizia
di particolari raccapriccianti- il martirio di Padre Jerzy
Popielusko, massacrato dalla polizia segreta del regime
comunista polacco di Jaruzelski. Nel 2005 un piccolo
frammento di un grande poema -tuttora incompiuto- sulla
costruzione del Ponte sullo Stretto di Messina, e contenente una
trasfigurazione mitologica delle origini storiche del paese di
Barcis (PN), vince il Premio Speciale della Giuria al
concorso "Giuseppe Malattia della Vallata", indetto
dal locale Comune.
Nel
2006 Musandro raggiunge l'apice piu' alto della gloria
poetica latina vincendo il CERTAMEN VATICANUM con la sua
ultima opera, il "De Primo Consulatu Hadriani",
dedicato allo scandalo di "Moggiopoli" e destinato
alla pubblicazione nei primi mesi del 2007. I filologi e gli
storici della letteratura latina non hanno raggiunto un consenso
su quella che sara' la prossima opera del Vate: secondo alcuni
potrebbe essere un grandioso poema dedicato alle imprese della
"Commissione Grotte Boegàn", il leggendario sodalizio
speleologico triestino che ha scoperto il corso sotterraneo del
Timavo; secondo altri Musandro cambiera' sport e cantera' le
gesta dell'Ambrì-Piotta, coriacea formazione di hockey su
ghiaccio della Svizzera Italiana. Una minoranza di esperti
asserisce invece che il Vate, dopo essere stato coronato dal
massimo alloro vaticano, non possa salire piu' in alto nella
filologia latina e stia meditando un progetto ancora piu'
ambizioso: ritornare al greco con un carme sempre sull'Inter, ed
ascendere all'Acropoli di Atene come massimo poeta ellenico
della storia.
In
ogni caso il divertimento sarà assicurato.
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